25 Ottobre 2003/2008 "5 Anni"

Oggi la libreria UNIVERSITAS compie 5 anni.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla sua crescita e che l'hanno sostenuta moralmente.

Un pensiero per voi

Ieri è storia, domani è un mistero; oggi è un regalo e per questo si chiama presente

Una poesia per voi

Le cortesie più piccole
- un fiore o un libro -
piantano sorrisi come semi
che germogliano nel buio

Emily Dickinson

lunedì 12 gennaio 2009

Per gentile concessione dell'Autrice la libreria UNIVERSITAS ha il piacere di pubblicare nel proprio BLOG
Palermo è fimmina
di

Ci sono città che le attraversi e non senti niente: i ponti, le strade, le piazze…torni a casa e già ti sei scordato tutto…manco un pezzo di cielo o un albero o una nuvola ti è rimasta nella memoria. Eppure il cielo, gli alberi e le nuvole sono dappertutto. Però succede. Città piene di traffico, di luci, di rumori, ma vuote, talmente vuote che sembrano immaginate. Vero è. Ti può capitare. Pensaci.A Palermo no. Palermo è diversa.Palermo è fimmina.Lo senti dall’odore che ti piglia allo stomaco, alla bocca, al naso su fino a riempirti la testa. Ti può capitare di sentirti ‘mbriacu camminando a Palermo. T’imbriachi di sale, di mare, di sole, di frittola e di meusa; t’imbriachi di scirocco, di scruscio di tamburi, di campane che rintronano, di vuci martellanti, di zoccoli di cavalli e di robbi stinnuti…Palermo è fimmina e ti rapisce, manco te ne accorgi e sei già suo, perso dentro i suoi colori: ti tinge di rosso corallo e di viola, di azzurro mare e di blu notte, di giallo arraggiato e di bianco accecante, di virdi scuzzuni e di virdi spiranza… spiranza di vita, di aria, di luce, di ciauru di gelsomino e di basilicò…Palermo è fimmina quannu chiovi e trema tutta che sembra non volerla finire più…Palermo è fimmina sempre: quannu agghiorna e già all’alba sai che pioverà fuoco e suderanno pure i muri, quanno scura e il sole si va ad astutare piano piano dentro il mare…Palermo è fimmina quando si apre a ridde di spettatori che la invadono e lei si lascia prendere muta, mentre li abbraccia per farli suoi per sempre…Palermo è fimmina la notte, nel bordello assordante delle stratuzze chine di picciotti e di birra…Palermo è fimmina di giorno quando i picciriddi iocanu o’ palluni…Palermo è madre quando, piegata sui ginocchi, la testa scarmigliata, piange lacrime più amare del veleno a lavare il sangue rubino dei suoi figli ammazzati in mezzo alle strade che si tingono di nero vergogna.

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