25 Ottobre 2003/2008 "5 Anni"

Oggi la libreria UNIVERSITAS compie 5 anni.
Grazie a tutti coloro che hanno contribuito alla sua crescita e che l'hanno sostenuta moralmente.

Un pensiero per voi

Ieri è storia, domani è un mistero; oggi è un regalo e per questo si chiama presente

Una poesia per voi

Le cortesie più piccole
- un fiore o un libro -
piantano sorrisi come semi
che germogliano nel buio

Emily Dickinson

sabato 27 ottobre 2007

Inaugurazione in Libreria



Giorno 03 Novembre 2007 alle ore 17.30


sarà inaugurata la mostra personale di


Isabella Catanzaro


intitolata


"Art Fashion Moda"

Non solo una bella mostra, ma, una mostra importante “ la personale “ di Isabella Catanzaro, perché oltre alla padronanza tecnica di questa giovane artista, quello che salta all’occhio in maniera evidente è la sua originale creatività che si manifesta nelle varie espressioni dell’arte, dal semplice disegno, alle più complesse creazioni stilistiche, passando per realizzazioni pittoriche, composizioni lignee e manufatti in tecnica mista.
Originale intento di far vivere arte e moda , armonia e disarmonia, un “giustapposto” di figure, creando un risultato equilibrato.

Isabella Catanzaro nasce il 14 gennaio 1987 a Palermo.
La sua formazione artistica è sempre stata improntata sullo studio teorico e pratico nel campo dell’arte, in tutti i suoi aspetti; nel 2005 ottiene il diploma di maturità artistica sezione accademia, con il massimo dei voti, presso il Liceo artistico Giuseppe Damiani Almejda.
Nel 2006 ottiene l’attestato del Corso integrativo.
Attualmente frequenta il corso di Operatore per il Restauro dei Beni Culturali presso l’ente di Formazione Professionale A.N.F.E di Palermo, dove si distingue per la sua spiccata creatività, soprattutto cimentandosi nella creazione di ritratti estemporanei.

L’ISPIRAZIONE CHE HA DETTATO LA CREAZIONE DELLE VARIE OPERE D’ARTE, MUTA LIEVEMENTE EVOLVENDOSI SINO A DIVENIRE MERO SOGGETTO PROTAGONISTA DI LINEE DI MODA, ALCUNI ESEMPLARI DELLE QUALI, POTRANNO ESSERE AMMIRATI DAI PARTECIPANTI ALLA MOSTRA, INDOSSATI DA TRE MODELLE IN BREVE SFILATA.

Irene Iacona
Maria Giovanna Vincenti

sabato 6 ottobre 2007

Mostra di Sculture




Giorno 20 Ottobre 2007 alle ore 17.30 sarà

inaugurata la mostra di Sculture
di
Giada Giametta




intitolata "Il Concreto Immaginario".
All'inaugurazione sarà presente l'artista


Nata a Palermo il 6 agosto del 1983.
Studia all'Accademia di Belle Arti di Palermo laureandosi nel luglio del 2007.
Espone le sue opere alle seguenti mostre:
• (ottobre 2006) Mostra Collettiva “Metanoia”, I tappa a Palermo
• (febbraio 2006) Mostra Collettiva “Metanoia”, II tappa ad Augusta
• (luglio 2006) Mostra Collettiva “Metanoia”, III tappa ad Ischia
• (luglio2006) Mostra Collettiva di scultura “Camminando insieme” A Santo Stefano di Camastra (ME)
• (agosto 2006) Mostra Collettiva di scultura a Polizzi Generosa (PA)
• (luglio 2007) Mostra Collettiva di scultura “Camminando insieme 2” a Santo Stefano di Camastra(ME)

Mimesis. Il Concreto Immaginario

Giada Giametta è una giovane artista palermitana laureatasi lo scorso luglio in scultura all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Le sue dimensioni artistiche predilette sono la scultura e la fotografia, in cui l’artista riesce più compiutamente ad esprimere il suo rapporto dialettico con il mondo circostante. Forte è il suo legame con l’immagine fuori di sé, che da oggetto dell’osservazione e vettore creativo diviene soggetto della rappresentazione attraverso l’interiorità e il corpo stesso dell’artista, entrambi visceralmente coinvolti nell’atto creativo. L’osservazione del reale, a volte contemplativa e silenziosa a volte esplorativa e scientifica, innesca il desiderio creativo, che si sviluppa da un particolare connubio di riflessione consapevole e istinto espressivo. Giada Giametta indaga la realtà come patrimonio di immagini ed identità straordinarie, pur nella loro fondamentale ordinarietà ontologica, storica e culturale. L’artista mostra, da un lato, un’innata volontà conoscitiva della diversità e dell’altrove, che si spinge sino all’indagine dell’anomalo e del deforme rispetto alla cultura occidentale, dall’altro, risponde al potente richiamo degli istinti primordiali dell’uomo, quali manifestazioni di massima sublimità della vita. Giada Giametta plasma così le sue riflessioni e impressioni all’interno di una spontanea ricerca nel campo dell’identità umana.La sua indagine filosofico-antropologica si esprime nella serie di mezzi busti con modificazioni corporee, che ritraggono soggetti appartenenti ad etnie africane e asiatiche, in cui la pratica della ristrutturazione corporea sopravvive ancora oggi. L’alterazione volontaria del corpo, oggi pratica sociale globalizzata tramite la chirurgia estetica, il piercing e il tatuaggio, è ascesi ad un superiore ideale di bellezza, bramato quale manifestazione del divino nell’umana essenza. L’uomo plasma la sua stessa corporeità ancor prima della natura fenomenica che lo circonda, esprimendo così la sua volontà di potenza, la ricerca di un’identità superiore e il ritrovamento di un finalismo esistenziale, che giustifica la sua esperienza terrena. L’insieme di mezzi busti, quindi, costituisce la summa di un ampio studio multiculturale condotto alla ricerca dell’emotività del soggetto, che emerge dall’umida malleabilità della terracotta come identità verosimile e dinamica in una dimensione di fedeltà della restituzione plastica. Giada Giametta studia il corpo e la sua metafisica essenza nel campo dell’irregolarità morfologica, che nella ruvidezza della terracotta riesce a trovare un’espressività nuova e inaspettata. Allo stesso modo, tra le luci e le ombre della pellicola fotografica, il sommo principio della Maternità viene osservato quale modificazione corporea primordiale, la cui fascinazione si manifesta nella presenza scultorea del corpo gravido, illuminato da un languido bagliore aureo, che infonde nella piena rotondità del grembo l’energia primigenia delle viscere della terra. Il grembo è baricentro del mondo quale significato primo e ragione ultima del ciclo vitale, dominando la progressione visuale dell’immaginario dell’artista. La morbida plasticità del corpo femminile alle soglie del concepimento viene ripresa nella sua naturale seppur conturbante eloquenza, che culmina nell’autoreferenzialità gnoseologica, quando la vita, attraverso lo sdoppiamento del grembo allo specchio, giunge a riflettere su se stessa. La dialettica dell’attesa si traduce in una molteplicità di pose corporee, in cui la vita contenuta si mostra attraverso il suo stesso nascondimento. È il preludio alla nascita, che nell’icona della madre e del figlio abbraccia la sacralità della vita, che nel marmo dell’opera Madre trova la sua massima espressione. Questo è l’affascinante cammino ad oggi di Giada Giametta, la cui potenzialità espressiva è, per nostro immenso gaudio, in piena evoluzione esplorativa, quale necessario processo di gestazione prima dell’esplosione genetica della vera anima dell’artista.
Germana Riccioli






Proroga


La Libreria UNIVERSITAS comunica che la

mostra di Angela Di Blasi "Segni Materici"

si proroga fino al 19 Ottobre 2007